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Bonus Facciate 2023: cosa cambia e quali lavori rientrano nella misura

Tra le misure più contrastate e conflittuali nell’ambito edilizio c’è il Bonus Facciate, che ha subito diverse modifiche e ritocchi negli ultimi tempi. Uno dei cambiamenti di maggior rilievo è il beneficio fiscale, che è sceso dal 90% al 60% dal 2021 al 2022.

Altre misure penalizzanti adottate dal Governo Draghi sono gli interventi antifrode, che hanno radicalmente cambiato le regole sullo sconto in fattura e sulla cessione del credito. Nonostante le tante controversie, il Bonus Facciate è stato prorogato almeno fino al 2023. La misura è finalizzata alla manutenzione ed alla riqualifica degli immobili in stato di deterioramento. L’obiettivo è migliorare gli edifici da un punto di vista estetico, ma anche rafforzarne la stabilità per rendere i centri urbani e le periferie cittadine degli ambienti sicuri.

Esaminiamo più nello specifico come accedere e come funziona questa agevolazione.

Bonus Facciate 2023 valido anche per tapparelle, tende e persiane: come funziona?

La natura degli interventi non ha subito modifiche, quindi tra i lavori riconosciuti per accedere al bonus c’è il recupero o il restauro degli immobili e gli interventi effettuati sulla parte esterna degli edifici. Tra questi rientrano quindi i lavori per tapparelle, tende e persiane e quelli destinati alla tinteggiatura o alla pulitura.

Il contribuente può accedere ad una detrazione sulla spesa sostenuta suddivisa in 10 quote annue dello stesso valore. Gli immobili che possono usufruire della detrazione devono rientrare nelle zone A, cioè nel centro storico, o nelle zone B, cioè nelle aree urbanizzate.

Quali lavori danno diritto al bonus?

Come già anticipato, è possibile richiedere il Bonus Facciate 2023 per tutti i lavori effettuati sulla parte esterna degli edifici, intesa come la facciata rivolta verso la strada oppure verso luoghi pubblici. I lavori effettuati nei cortili, nei chiostri e nelle aree interne di immobili non rientrano quindi nel beneficio fiscale. Anche i cambi di cancelli, portoni, infissi e vetrate non sono ammissibili per richiedere l’accesso al bonus.

Elenchiamo di seguito tutti i lavori ammessi dalla detrazione:

  • interventi eseguiti sulla facciata esterna finalizzati alla tinteggiatura ed alla pulitura;
  • interventi destinati a sostituire le grondaie ed i discendenti;
  • opere di ristrutturazione effettuate sui parapetti esterni e sui cornicioni ed in generale quelle destinate a ripristinare il decoro urbano;
  • opere eseguite per impianti presenti sulla zona opaca.

Requisiti per accedere al bonus

Il Bonus Facciate può essere richiesto solo per gli interventi effettuati su edifici già esistenti, purché rientrino nelle zone A o B. Non rientrano quindi nella misura gli interventi eseguiti su edifici in costruzione, oppure in presenza di lavori finalizzati alla ricostruzione o alla demolizione.

Tra le persone beneficiarie del Bonus Facciate rientrano persone fisiche, società semplici, esercenti arti e professioni, enti pubblici e privati. Altro requisito fondamentale per presentare domanda è la documentazione di detenzione o di possesso relativa all’edificio per il quale si procede ai lavori.

In particolare l’Agenzia delle Entrate ha indicato alcune specifiche condizioni, come la data di avvio dell’intervento rilevabile dal titolo abitativo, o ancora da un atto notarile o una dichiarazione sostitutiva.

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